La fotografia di Verga

Il poeta Giovanni Verga è conosciuto da tutti per le sue grandi opere letterarie, ma si nasconde in lui anche una curiosa produzione fotografica.
Verga nacque un anno dopo la nascita della fotografia, nel 1840. Fin da piccolo, dopo aver visto lo zio scattare foto, fa le prime esperienze utilizzando uno dei più rudimentali prototipi di macchina.
La sua produzione fotografica viene generalmente suddivisa in tre gruppi, in base ai soggetti ritratti. Un gruppo comprende gli scatti della sua famiglia, dei suoi colleghi e amici o lui stesso. In un altro viene rappresentato l’ambiente siciliano ed infine l’ultimo è dedicato ai paesaggi del Nord.
Buona parte della sua produzione fotografica dev’essere purtroppo andata perduta, nonostante nel 1966 siano stati ritrovati, nell’abitazione di Catania del poeta, più di 400 negativi. Su di essi Verga annotava soggetti, luoghi e date.
Viene naturale chiedersi a questo punto quale sia il collegamento fra la produzione letteraria e quella fotografica. All’interno della Critica, in merito a questo quesito, si crearono due posizioni. Da una parte la fotografia veniva percepita come modello per la scrittura di Verga, sottolineando come la preferenza per il bianco e nero si vedesse anche nella frequente mancanza di colori nei suoi racconti. Ciò potrebbe derivare dal distacco emotivo e dal canone dell’impersonalità, che si pone come uno degli obbiettivi della sua tecnica letteraria.
Dall’altro lato la fotografia veniva vista separata dalla scrittura, come se i grandi capolavori potessero essere in qualche modo sminuiti da un’arte ritenuta minore.
In quel periodo, la fotografia era divenuta una specie di moda, sia tra nobili ed intellettuali, sia tra i poeti, tanto che fu lo stesso Capuana a far avvicinare Verga alla fotografia. Per la critica la fotografia è stata per questo considerata un semplice passatempo che non andava a influenzare la produzione letteraria. D’altronde la mancanza di fotografie di molti anni e di molti luoghi significativi della sua scrittura, non fa che confermare questa tesi.
Tuttavia però non bisogna escludere che la fotografia per Verga abbia influito sulla sua produzione letteraria. Dalle foto emergono paesaggi, strade, volti di uomini e donne che probabilmente sono serviti da modelli ideali, anche solo in alcuni tratti, nella sua fase Verista. La sua parsimonia con i colori, anche dove gli ambienti vengono descritti con cura, rappresenta una traccia significativa di questa possibile influenza. Il poeta fa ricorso, come nelle foto d’autore, a giochi di luce e ombre e a trame che sembrano rappresentare personaggi che risaltano come figure in chiaroscuro sullo sfondo, fedelmente ritratto come le sue fotografie.
Sembra quindi che la fotografia costituisse veramente per Verga un modello ideale a cui ispirare lo stile dei propri racconti.

Di seguito alcune foto di Verga:

 

1880 - Verga con la madre e alcuni membri della famiglia

1892 - Panoramica di Vizzini

1892 - Tre donne di Vizzini con i costumi di cavalleria rusticana

1879 - Bastimento e barche nel porto di Catania